Carnevale di Bosa

In questa pagina trovate tutte le informazioni sul Carnevale di Bosa. Programma e date, fotogallery, videogallery, la storia del Carnevale di Bosa, link utili e contatti.


Programma del Carnevale di Bosa 2019

Informazioni sul Carnevale di Bosa 2019

Ultimo aggiornamento: non disponibile

Regione: Veneto
Comune: Bosa (OR)
Sito del comune: http://www.comune.bosa.or.it
Sito ufficiale:
Pagina Facebook:

Foto del Carnevale di Bosa

Carnevale di Bosa
Carnevale di Bosa
Carnevale di Bosa
Carnevale di Bosa
Carnevale di Bosa
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Carnevale di Bosa
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Video del Carnevale di Bosa

Storia del Carnevale di Bosa

Il Carnevale di Bosa in Sardegna è uno dei carnevali più famosi. Il termine Carrasegare significa carne sbranata, dilaniata e ha origini antichissime; ci riporta ai riti Dionisiaci del divorare orgiastico delle carni da parte delle Menadi , o Baccanti, invasate del dio, che sbranavano vive le bestie e ne mangiavano la carne cruda per poter avere comunione col dio il quale a sua volta era stato sbranato, nelle sembianze di bue, dai Titani. Il dio Dioniso, meglio noto come Bacco, figlio di Zeus e di Persefone, preposto al ciclo vitale della nascita e della morte della natura, della vite e del suo principale derivato, il vino, ha caratterizzato nel suo culto tutti i riti che vengono attuati in molti paesi della Sardegna in occasione del Carnevale. Seppur il culto Dionisiaco viene rappresentato solitamente in modo tragico e cruento, si pensi al rito cupo a Mamoiada, selvaggio ad Ottana, cruento a Lula, agreste a Orotelli, spettacolare ad Oristano, a Bosa invece, prevale l’aspetto ludico e ridanciano che connota peculiarmente il Carrasegare ‘Osincu. L’aspetto ludico, enfatizzato da ampie libagioni e da una forte caratterizzazione a sfondo sessuale del rito carnascialesco, deriva dalla tradizione orfica che vuole che di Dioniso, o Bacco per i Lidi, dopo essere stato sbranato dai Titani e bruciate le sue carni, la dea Demetra n’abbia raccolto le ceneri che, sparse sulla terra, diedero origine alla vite, dono del dio agli uomini, ai quali l’ebbrezza del vino dava l’impressione di eliminare le barriere tra l’umano ed il divino e poter così identificarsi col dio. La connotazione a sfondo sessuale del Carrasegare deriva da altra tradizione mitica del dio, delle cui ceneri si salvò solo il suo membro virile che, raccolto e nascosto dalla dea Atena in una cesta chiusa, veniva mostrato solo agli iniziati al rito dionisiaco. Da ciò, durante il rito de S’Attitidu del Martedì Grasso, gli interpreti portano in un cestino, nascosto da un velo, un simbolo fallico, delle più svariate dimensioni, che viene mostrato alle passanti fintamente scandalizzate. L’aspetto ludico-satirico, caratterizzato dalla composizione di brani, contenenti una satira pungente e spesso feroce nei confronti dei potenti di turno, che vengono cantati davanti ad un pubblico attento e curioso di scoprire gli scandali, deriva dai Saturnalia, antica festa latina in onore del Dio Saturno, celebrata prima in un sol giorno, optimus dierum, come lo definì Catullo, e poi prolungata a sette giorni, nel mese di Dicembre. Il carattere più originale di questa festa era la licenza accordata in essa agli schiavi , che potevano burlarsi del loro padrone, ubriacarsi con i loro superiori, essere serviti a tavola dagli stessi padroni i quali diventavano oggetto di satira e di sberleffo. La festa finiva con la messa a morte di un personaggio che pare rappresentasse lo stesso dio Saturno. Ma di un lato così cruento di questa tradizione non si hanno testimonianze precise e la logica ci porta a pensare che l’uccisione fosse solo simbolica mediante un fantoccio, ancora in analogia con quanto avviene oggi nel Carrasegare ‘Osincu allorchè Gioldzi, dopo una breve carriera di gloria e dissipazioni, viene pubblicamente bruciato fra grida e finto dolore dei figuranti. Il Carrasegare ‘Osincu ha inizio il 16 Gennaio di ogni anno in occasione della festa di S.Antonio. In onore del Santo viene acceso un gran falò presso la chiesa di S.Antonio e la popolazione vi si reca, come vuole la tradizione, per compiere attorno ad esso i canonici tre giri in senso orario e tre in senso antiorario perchè, si afferma, facciano passare il mal di pancia, diagnosi medica che, in senso figurato, sta ad indicare tutte le disgrazie patite durante l’anno passato. Folti gruppi di persone ben organizzati, armati di spiedi con abbondante carne da infilzare e graticole colme di pesce fresco, da cucinare grazie all’abbondante brace prodotta dal grande falò, si attardano sino a mattina con abbondanti libagioni di buon vino rosso e malvasia. Il Carrasegare ‘Osincu è stato formalmente aperto ed i riti, di impronta peculiarmente orgiastica, si susseguiranno sino al mercoledì delle Ceneri . Gli appuntamenti rituali sono i seguenti: GIOGGIA ‘E LALDAGGIOLU – GIOGGIA DE CARRASEGARE – SABATO DELLE CANTINE – DOMENICA E LUNEDI’ DI TEATRO (SI RECITA A SOGGETTO) – MARTEDI’ GRASSO ( MATTINA: S’ATTITIDU – SERA : GIOLDZI).

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