In questa pagina trovate tutte le informazioni sul Carnevale di Pulfero. Programma e date, fotogallery, videogallery, la storia del Carnevale di Pulfero, link utili e contatti.
Il Carnevale di Pulfero, arcaico, misterioso, unico. Con un fascino senza tempo. Che non si è lasciato contaminare dalla modernità. È il Carnevale nelle Valli del Natisone, un paradiso intatto del Friuli Venezia Giulia, in provincia di Udine, al confine con la Slovenia. Una terra dove le tradizioni si sono mantenute originali e vere, tramandate da padre in figlio, da madre in figlia. È in questo angolo verde e ricco di storia, puntellato da paesini-presepe, che in febbraio si festeggiano alla vecchia maniera, nel comune di Pulfero, gli unici giorni dell’anno in cui è lecito insanire. Un evento, quello del Pust v Baneciji (in dialetto Carnevale nelle Valli del Natisone), che unisce la gioia e il divertimento proprio del mascherarsi e fare dispetti, alla riproposizione di usanze e riti antichissimi, peculiari. Partecipare al Pust significa vivere in prima persona il folclore più vero delle Valli del Natisone, respirare la forza delle sue tradizioni, scoprire un mondo antico e incantato ma, al contempo, incredibilmente vitale e attuale, fatto di vecchi e di giovani, uniti in un rito di passaggio dai caratteri indecifrabili. E anche per questo estremamente attraenti. Animato da figure animalesche e antropomorfe, da angeli e diavoli, galli e galline, fiori e campanacci, il Pust di Pulfero pullula di una moltitudine di presenze misteriose, ora benevole, ora malevoli. Simboleggiando l’eterno alternarsi del bene e del male, della cattiva e della buona stagione promessa dalla primavera in arrivo. La festa è transfrontaliera, aspetto che la rende ancora più speciale: oltre a dieci gruppi del Friuli, infatti, partecipano sette associazioni e sodalizi provenienti dalla vicina Slovenia, anche questi rigorosamente tradizionali. Tra loro le maschere di Cerkno, le più belle dell’entroterra goriziano. Hanno volti in legno, intagliati e colorati. Sono vestite di muschio, con una fronda d’abete in mano. Vestono foglie d’edera e pellicce. Animose, ingaggiano battaglia e duelli con mazze da boscaiolo, forche da fieno e pale. Lottano ritualmente in una danza propiziatoria per ingrossare le rape. Queste maschere - spiega il sindaco di Pulfero, Piergiorgio Domenis - rappresentano, oggi come ieri, la memoria popolare e l’ingegno creativo delle nostre genti. Queste forme di espressione vanno considerate, a pieno titolo, parte dell’insieme delle tradizioni che contraddistinguono le peculiarità proprie della comunità locale. Raccontano, nel tempo contemporaneo, la storia e la cultura del territorio.
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